Disturbo da Dismorfismo Corporeo in Adolescenza

Che cos’è il Dismorfismo

Il dismorfismo corporeo è caratterizzato da una preoccupazione per uno o più difetti o imperfezioni del proprio aspetto fisico che non sono osservabili agli altri o  appaiono in modo lieve.

Tale preoccupazione è accompagnata dalla messa in atto di comportamenti ripetitivi (ad es. guardarsi allo specchio, ricercare rassicurazioni, stuzzicarsi la pelle, occuparsi eccessivamente della cura del proprio aspetto), o da pensieri inerenti (ad es. confrontare il proprio aspetto con quello degli altri).

I difetti possono riguardare la pelle (acne, rughe, cicatrici), i capelli o i peli (eccessiva peluria o assenza totale), il naso, la forma del viso, le sopraciglia, i denti, gli occhi, le labbra, le gambe e le ginocchia, le mani e le dita, le braccia i gomiti, le spalle, la pancia, le mammelle e i capezzoli e i genitali.

Nei maschi può riguardare anche la muscolatura: il soggetto è preoccupato dall’idea che la propria costituzione corporea sia troppo piccola o insufficientemente muscolosa.

Le preoccupazioni occupano molto tempo (in media alle 3 alle 8 ore)  e di solito è molto difficile ignorarle o controllarle. Esse compromettono il funzionamento sociale, scolastico, lavorativo o in altre aree importanti della vita dei pazienti.

I soggetti affetti, a seconda della gravità  del disturbo possono sentirsi  poco attraenti, brutti, fino a orribili, anormali o deformi

La preoccupazione e il disagio possono avere un’intensità tale da indurre il soggetto a ricorrere a ripetuti interventi chirurgici che spesso possono causare un peggioramento del disturbo stesso.  Il soggetto, infatti, spesso si ritrova con naso, orecchie e  labbra “finte” ed e ancora più preoccupato ed insoddisfatto.

Le personalità più compromesse sul piano psichico possono ricorrere a misure estreme (ad es. l’autochirurgia) per correggere i loro difetti percepiti.

Prevalenza e decorso

La prevalenza è di circa 2,5% nelle femmine e 2,2% nei maschi. L’età media di insorgenza è 15-17 anni.  Nei 2/3 dei casi avviene entro i 18 anni. I sintomi subclinici tuttavia iniziano intorno ai 12-13 anni. Di solito ha un decorso cronico. Se trattato vi sono buone possibilità di miglioramento.

E’ spesso associato ad altri disturbi psichiatrici, quali Disturbo Depressivo Maggiore, Ansia Sociale, Disturbo Ossessivo Compulsivo, Disturbi correlati all’uso di sostanze stupefacenti.

Cause

Fattori psicologici

Il compito evolutivo dell’adolescente è quello di riuscire ad accettare i rapidi e continui  cambiamenti corporei (cambiamenti ormonali e comparsa dei caratteri sessuali secondari) e gli altrettanto rapidi  e continui cambiamenti interni (i propri stati d’animo,  i propri pensieri,  l’autostima, la modalità di relazionarsi con gli altri) in modo da integrarli in un nuovo senso di identità, vale a dire in ciò che progressivamente diventerà la sua personalità adulta.

In alcuni soggetti, più vulnerabili sul piano emotivo-psicologico, la difficoltà ad accettare questi rapidi cambiamenti è tale che si può assistere alla strutturazione di un profondo disagio psichico, quale ad esempio il Disturbo Depressivo, i Disturbi d’Ansia, il disturbo Ossessivo-compulsivo, o il Disturbo di  Dismorfismo corporeo. In quest’ultimo caso un conflitto emozinale o sessuale viene spostato su una parte del corpo attraverso meccanismi di repressione, simbolizzazione e proiezione.

Fattori ambientali

Il disturbo di Dismorfismo Corporeo è stato associato ad alti tassi di trascuratezza e abusi durante l’infanzia. I parametri estetici attuali con i quali l’adolescente si è costretto a confrontarsi costituiscono un fattore di rischio.

Fattori genetici/biologici

La prevalenza del disturbo è elevata in parenti di primo grado d’individui con Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Esso è correlato ad alterazioni dei sistemi neurotrasmettitoriali serotoninergici e domaminergici. Studi neuropsicologici sostengono l’esistenza di alterazioni dell’asse Orbito-frontale amigdaloideo, similmente a quanto si riscontra nel Disturbo Ossessivo-compulsivo Si ipotizza, inoltre, che alterazioni  funzionali del Sistema Parieto-Temporo-Occipitale possa essere responsabili della distorsione dell’immagine corporea.

Cura e Terapie

La terapia principale del Disturbo di Dismorfismo Corporeo è di tipo psicoterapico, volta ad aiutare l’adolescente nel suo compito evolutivo di accettazione e integrazione dei cambiamenti interni (modi di pensare, sentire e relazionarsi con gli altri) ed esterni (comparsa dei caratteri sessuali secondari) tipici di questa fase. Più precoce è l’intervento maggiore è la probabilità in modo che il dimorfismo corporeo non assuma i caratteri di cronicità.

Spesso è utile affiancare alla psicoterapia un lavoro di ristrutturazione cognitiva della propria immagine corporea, come ad esempio la Body Image Modular Therapy (BIMT)

Nei casi medio/gravi può essere utile associare una terapia farmacologica per ridurre la preoccupazione per il difetto fisico che assume le caratteristiche di un pensiero continuo, intrusivo e incontrollabile; essa va usata anche nei casi in cui vi è associato un disturbo  depressivo o un disturbo d’ansia di entità medio/grave.

I farmaci di prima scelta sono gli Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (Fluvoxamina, Fluoxetina, Sertralina ) in relazione al loro effetto sul sistema serotononinergico (vedasi cause genetico/biologiche del disturbo), all’effetto ansiolitico/antidepressivo  e alla buona tollerabilità.

Dott.ssa Beatrice Dugandzija
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