Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

Cosa sono i Disturbi dell’Apprendimento (DSA)

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono dei disturbi del neurosviluppo che riguardano le abilità di lettura (Dislessia), scrittura (Disortografia), di calcolo e numero (Discalculia) e le abilità grafo-motorie (Disgrafia).

Il termine “specifico” indica che sono disturbi circoscritti a queste aree e che pertanto i soggetti affetti hanno un quoziente Intellettivo nella norma.

Il termine “neurosviluppo” indica che compaiono durante l’infanzia e perdurano per tutta la vita. Le cause sono multifattoriali, genetiche e/o neurologiche mentre i fattori ambientali possono ridurre o incrementare 

  • La Dislessia è un disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo, vale a dire con una difficoltà nella velocità e/o correttezza della lettura;
  • la Disortografia è  un disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella codifica fonografica;
  • la Disgrafia è un disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura;
  • la Discalculia, infine, è un disturbo specifico dell’abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.

La presenza di un disturbo dell’apprendimento può essere estremamente frustrante per un bambino.

Ansia e Depressione nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

La letteratura scientifica degli ultimi 20 anni ha rilevato che nei soggetti con DSA vi sono livelli di Ansia e Depressione più elevati rispetto ai soggetti non affetti. Inoltre, spesso tali disturbi sono stati diagnosticati in comorbilità con il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD), il Disturbo Ossessivo-Compulsivo e il Disturbo della condotta.  La comorbilità con questi disturbi psichiatrici aumenta se sono presenti più disturbi (ad esempio Dislessia associata a Disortografia o Discalculia). 

 In uno studio del 2020 Il 75% dei soggetti con DSA aveva un basso livello di resilienza, vale a dire aveva abilità di coping non adeguate e meno risorse interiori per affrontare le situazioni di stress 

Un bambino con DSA ha spesso capacità di comprendere concetti nuovi e capacità analitiche uguali o addirittura maggiori rispetto ai suoi coetanei, poiché la sua intelligenza è nella norma o addirittura sopra la media. Tuttavia, a causa del suo disturbo di apprendimento, questa intelligenza non si riflette nelle abilità accademiche (lettura, scrittura e matematica).  Tale discrepanza associata a capacità di coping non adeguate e bassa resilienza posso indurre come detto, un’ansia significativa. 

I livelli di ansia e depressione tendono ad aumentare con l’età. La depressione e la difficoltà a regolare gli stati emotivi, come ad esempio l’ansia, la rabbia/frustrazione, inoltre, peggiorano la capacità di stare attenti e concentrati e di conseguenza la capacità di apprendere viene ulteriormente inficiata.  Anche le capacità relazionali con il gruppo dei pari spesso vengono compromesse da questo stato di maggiore fragilità; tale quadro si aggrava ulteriormente se il bambino/ragazzo vengono escluso o a volte addirittura preso di mira e deriso per le sue stesse difficoltà. 

Spesso i disturbi d’ansia e la depressione passano inosservati, o non viene data una giusta attenzione. I deficit di Attenzione e Iperattività più difficilmente vengono misconosciuti, poiché durante l’iter diagnostico necessario per formulare la diagnosi di DSA tali aspetti vengono sempre indagati; anche i disturbi comportamentali (i disturbi oppositivi-provocatori o della condotta), essendo sia a casa che a scuola di difficile gestione,  vengono facilmente riconosciuti.

Come si manifesta l’ansia e la depressione nei bambini con DSA

I sintomi ansiosi e/o depressivi nei bambini e adolescenti con DSA, rischiano spesso di essere ignorati o sottovalutati, se non hanno già manifestazioni eclatanti. 

Nei bambini i sintomi ansiosi si manifestano con nervosismo, irrequietezza, irritabilità, difficoltà a separarsi dalle figure genitoriali, timore di sbagliare, evitamento delle situazioni in cui potrebbe aumentare l’ansia (ad esempio le attività parascolastiche o sportive); spesso compaiono disturbi somatici, quali mal di pancia, nausea, mal di testa, astenia, insonnia e disturbi dell’alimentazione (inappetenza o iperfagia).

L’umore depresso in questa fascia d’età si manifesta con tristezza, pianto, irritabilità, perdita di piacere/interesse nei confronti delle attività preferite.  Spesso la tristezza è sostituita da rabbia e da comportamenti disregolati. 

I bambini depressi si sentono infelici, sfiduciati e privi di valore, impotenti, colpevoli e cattivi.  Le loro capacità di stare attenti/concentrati e di apprendere diminuiscono fortemente.

Come si manifesta l’ansia e la depressione negli adolescenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Anche in adolescenza l’ansia si manifesta con crisi di pianto, nervosismo, irritabilità, rabbia e facile distraibilità, spesso con fuga in un proprio mondo fantastico; la provocatorietà nei confronti dei genitori e/o degli insegnanti può essere molto marcata, come estrema manifestazione di un profondo disagio.  I sintomi somatici come mal di pancia, mal di stomaco, mal di testa, dolori al petto sono spesso presenti. Anche I disturbi del sonno si manifestano frequentemente e sono caratterizzati da insonnia o da ipersonnia (bisogno di dormire molto). 

A volte l’adolescente cerca di gestire l’ansia ricorrendo ad un eccessivo controllo delle proprie abitudini e/o attraverso dei rituali (sintomi ossessivi- compulsivi), oppure mettendo in atto strategie di evitamento e ritiro.

La depressione negli adolescenti può manifestarsi come negli adulti con tristezza, pessimismo, bassa autostima, svogliatezza, astenia, labilità emotiva, mancanza di interesse, vissuti di colpa ed impotenza e rallentamento ideomotorio (sensazione di lentezza e vuoto mentale associato ai vari movimenti del corpo lenti e faticosi).  Tuttavia, molto frequentemente in questa fascia l’umore è instabile, associato a rabbia e agiti autolesivi (alimentazione fortemente discontrollata, utilizzo di alcol, droghe, tagli, tentativi di suicidio) o comportamenti violenti. 

L’atteggiamento dei genitori può peggiorare le difficoltà dei figli

L’ansia e lo stress, i disturbi attentivi e dei comportamenti peggiorano ulteriormente quando i genitori adottano un approccio non supportivo, ma eccessivamente critico.

Pur essendo i genitori consapevoli, nella quasi totalità dei casi, che il proprio figlio ha un DSA, la maggior parte di loro attribuisce le difficoltà scolastiche a svogliatezza, pigrizia, testardaggine o mancanza di interesse, quasi dimenticando le reali difficoltà del figlio.  Tale atteggiamento porta   i bambini/ragazzi affetti da DSA, già vulnerabili e frustrati per le loro difficoltà scolastiche, a sviluppare vissuti ansiosi e/o depressivi, o nel peggiore dei casi ad assumere un approccio oppositivo e rinunciatario nei confronti del proprio percorso di studi.

Negli ultimi decenni il luogo comune che considerava i processi cognitivi completamente slegati da quelli emotivo-affettivi e che pertanto quest’ultimi non dovessero interferire sulle abilità cognitive è stato largamente smentito.

Attualmente è assodato che lo sviluppo delle abilità cognitive è strettamente correlato allo sviluppo delle abilità emotivo-affettive e procede parallelamente. Lo sviluppo cognitivo e nello specifico l’apprendimento può avvenire solo se vi è un clima affettivo sufficientemente stabile e sicuro che sia in grado di creare e mantenere stati emotivi positivi rispetto al compito da apprendere.  Pertanto, l’apprendimento è motivato dall’affettività che ne diventa condizione necessaria. Infatti, quando non vi è un ambiente affettivo sereno qualsiasi individuo può avere difficoltà serie di apprendimento.

Tenendo presente quanto sopra descritto, si può comprendere quanto possa essere difficile apprendere per un bambino o un adolescente con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, se il clima familiare e scolastico non è accogliente e supportivo, ma diviene giudicante, ansiogeno e frustrante.

Conclusioni

Il Disturbo Specifico dell’Apprendimento è disturbo del neurosviluppo di origine multifattoriale genetica, o neurologica. 

La comorbilità con altri disturbi del neurosviluppo (Disturbo del Linguaggio, ADHD) o con alcuni disturbi psichiatrici (Disturbo d’Ansia, Depressione, Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Disturbo Oppositivo Provocatorio e/o Disturbo della Condotta) è assodata.

In tutti gli studi recenti i tassi di comorbilità con tali disturbi sono più alti nella popolazione affetta da DSA rispetto alla popolazione generale. 

I fattori ambientali, in particolare il clima familiare, oltre quello scolastico possono favorire o ridurre l’insorgenza di molti aspetti problematici. 

I bambini e gli adolescenti affetti da Disturbi Specifici dell’Apprendimento necessitano di training di potenziamento delle abilità di lettura, scrittura, di calcolo e delle abilità attentive.  Dovrebbero essere, inoltre, sottoposti a screening soprattutto per i sintomi della depressione, ansia e dell’ADHD. Gli insegnanti devono essere addestrati a notare precocemente non solo i problemi di apprendimento, ma anche le problematiche psicopatologiche. Ancora più importante è che i genitori vengano informati su come meglio approcciarsi e supportare sul piano emotivo un figlio con DSA, oltre che sulla necessità dei training di potenziamento della abilità accademiche. 

Gli aspetti psicopatologici devono essere presi sempre in considerazione quando si pianifica un intervento sull’ apprendimento, perché potrebbero interferire con l’efficacia dell’intervento stesso, che è massima quando è precoce e adattato in modo ottimale al profilo del bambino/ragazzo affetto da Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

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Dott.ssa Beatrice Dugandzija
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