Modello di apprendimento della letto-scrittura secondo Uta Frith (1985)
Tale modello spiega come i bambini passino da una totale ignoranza dei rapporti tra linguaggio orale e linguaggio scritto all’automatizzazione dei processi di lettura/scrittura ed all’utilizzo corretto di entrambe le vie di lettura (fonologica e lessicale).
Secondo questo modello d’apprendimento, l’acquisizione della lettura/scrittura avviene attraverso 4 fasi tra loro indipendenti.
Ciascuno stadio è caratterizzato dall’acquisizione di nuove procedure e dal consolidamento e automatizzazione delle competenze già acquisite.
Le quattro fasi dell’apprendimento:
Stadio logografico (4-5 anni)
Coincide solitamente con l’età prescolare. Il bambino riconosce e legge/scrive alcune parole in modo globale, perché contengono delle lettere o degli elementi che ha imparato a riconoscere, tuttavia egli non ha né conoscenze ortografiche né fonologiche sulle parole che legge/scrive. Ad esempio riesce a riconoscere il logo di alcune noti marchi pubblicitari o legge/scrive il proprio nome.
Stadio alfabetico (6-7 anni)
Il bambino impara a discriminare le varie lettere ed è in grado di operare la conversione grafema-fonema o viceversa, potendo in questo modo leggere/scirvere (attraverso la via fonologica) le parole che non conosce.
Stadio ortografico (7-8 anni).
Il bambino impara le regolarità proprie della sua lingua. Il meccanismo di conversione grafema-fonema si fa più complesso ed il bambino diviene capace di leggere/scrivere suoni complessi (sillabe) rendendo più veloce la lettura. La completa acquisizione di queste tre fasi rende completa la modalità di lettura/scrittura tramite la via fonologica.
Stadio lessicale (9-10)
Il bambino riconosce in modo diretto le parole. Ha formato un vocabolario lessicale che gli permette di leggere/scrivere le parole senza recuperare il fonema (suono) associato ad ogni grafema (simbolo o lettera). Controlla bene l’attività della letto-scrittura che é diventata automatica e veloce. Il raggiungimento della quarta fase permette al bambino di utilizzare correttamente la via lessicale e di leggere le parole conosciute senza bisogno di operare la conversione grafema-fonema.
E’ comunque ancora in grado di utilizzare le modalità di lettura/scrittura degli stadi precedenti e, in effetti, le utilizza quando si trova ad affrontare la lettura/scrittura di parole nuove, di cui non conosce il significato, o la lettura di parole senza senso.
Solo il completo consolidamento della via grafo-fonologica può favorire il passaggio alla via lessicale che implica una letto-scrittura più rapida con il riconoscimento di parole note. Già dalla prima elementare, comunque, i bambini leggono/scrivono più rapidamente e in modo più accurato le parole più frequenti e hanno un netto vantaggio nella letto-scrittura di parole rispetto alle non parole.
La Dislessia Evolutiva cambia espressività durante le varie fasi dello sviluppo.
- FASE DELL’APPRENDIMENTO DELLA CODIFICA (primi due di scuola primaria)
- FASE DELLA AUTOMATIZZAZIONE DELLE PROCEDURE (ultimi anni della scuola primaria-inizio della scuola secondaria di I grado)
- FASE DELLA STABILIZZAZIONE DELLE PROCEDURE (scuola secondaria)
Fase dell’apprendimento della codifica
Avviene durante i primi due anni di scuola primaria. Si osservano difficoltà nello svolgere le operazioni di analisi e sintesi fonologica implicate nella letto-scrittura. Pertanto si può riscontrare: un faticoso e impreciso riconoscimento delle lettere scritte; una lentezza nella transcodifica segno-suono; una difficoltà nell’assemblaggio (sintesi) dei fonemi dopo averli identificati.
Possono essere presenti difficoltà anche in tutte le aree dell’apprendimento (lettura, scrittura e abilità numeriche) come se si trattasse di un problema di codifica in generale sia dei segni scritti dell’alfabeto, sia del linguaggio verbale o dei numeri.
Questa fase è spesso misconosciuto e si attribuiscono le difficoltà a una metodologia inadeguata usata dall’insegnante.
Fase dell’Automatizzazione delle procedure
Le procedure si automatizzano negli anni finali della scuola primaria e inizio scuola secondaria di I grado. Emergono due profili a seconda della strategie prevalente:
- Lettura rapida, ma inaccurata con errori morfologici dovuti all’eccessivo ricorso al meccanismo di anticipazione con sostituzioni di intere parole o parti di esse. Ha una prognosi migliore
- Lettura fonologica, lettera per lettera. E’ lenta, stentata, ma più accurata nell’analisi dei singoli elementi.
Ha una prognosi peggiore: i soggetti hanno maggiore difficoltà di comprensione per sovraccarico della memoria di lavoro fonologica.
I bambini diagnosticati come dislessici in base alla lentezza della lettura necessitano di maggior tempo per il recupero riabilitativo rispetto a coloro che risultano dislessici in base asl numero di errori commessi.
L’accuratezza non è un difetto persistente e significativo. La velocità è il fattore importante nello sviluppo delle capacità di lettura.
Studi recenti condotti in Italia (G.Stella, E.C.Biondino 2001) hanno confermato tale ipotesi e proposto di differenziare una forma di Dislessia severa (<3ds = <1 sill/sec) da una forma di Dislessia medio- lieve (<2-3ds = >1<1,6 sill/sec) chiaramente individuabile al III anno di scuola primaria
In II elementare la lentezza nella lettura e l’inaccuratezza della codifica possono esprimere un ritardo e non sono ancora possibili previsioni attendibili;
In III elementare la velocità di lettura permette di fare una prognosi con una attendibilità del 90% sulla severità della dislessia.
Fase della Stabilizzazione delle procedure
Le procedure si stabilizzano durante la scuola secondaria. Si acquisiscono strategie metacognitive di controllo del testo (ad esempio la capacità di riflettere sulle strategie adeguate per la comprensione, utilizzare il proprio bagaglio di conoscenze per apprendere informazioni nuove, formulare giudizi preventivi sui propri risultati); capacità di cogliere da soli gli errori di lettura e di integrare con processi cognitivi superiori (riconoscimento dei morfemi, anticipazione sulla base della struttura sintattica e semantica della frase le difficoltà di codifica).
Fattori prognostici favorevoli:
- basso grado di difficoltà di decodifica fonologica (non persiste la lettura sillabata)
- buona quantità di esposizione alla lettura
- buon Q.I. e di conseguenza migliori capacità meta cognitive
- adeguatezza emotivo-relazionale
Sintomi della Dislessia
Manifestazione del disturbo in funzione dell’età:
Scuola materna
- difficoltà di linguaggio (confusione di suoni, frasi incomplete, sintassi inadeguata)
- inadeguatezza padronanza fonologica (sostituzioni, omissioni)
- difficoltà di accesso lessicale e povertà lessicale. inadeguatezza nei giochi linguistici
- difficoltà di orientamento spaziale sul foglio
- difficoltà nelle filastrocche
- difficoltà di attenzione
- possibile impaccio motorio (ad esempio nel vestirsi, allacciarsi le scarpe)
Scuola primaria
- difficoltà nel copiare alla lavagna
- perdita del rigo od omissioni di parole
- disgrafia con macro o micoscrittura
- difficoltà nel riconoscere caratteri tipografici differenti (stampato vs corsivo)
- sostituzioni di lettere speculari (p/b; d/t; f/v; m/n)
- sostituzioni di suoni simili (p/b; d/t; f/v; m/n)
- difficoltà di scrittura e lettura di suono difficili (ch, gn, gl, sc ecc)
- difficoltà con le doppie
- punteggiatura inadeguata
- difficoltà nelle tabelline e nei calcoli a mente
Scuola secondaria di I e II grado
- difficoltà generali di automatizzazione
- lentezza nell’esecuzione dei compiti
- difficoltà di esposizione orale e di scrittura
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