E’ un Disturbo Specifico dell’Apprendimento che riguarda le abilità numeriche (riconoscimento e produzione dei simboli numerici, la comprensione delle quantità) e delle capacità di calcolo (corretta esecuzione delle operazioni aritmetiche di base).

Non comprende la compromissione di abilità più complesse, come ad esempio la risoluzione di problemi algebrici o geometrici.

Il termine “Disturbo” indica che è un’alterazione dei normali processi di sviluppo e non un ritardo del corso dello sviluppo normale.

Il termine “Specifico” indica che vi è una specifica compromissione delle abilità aritmetiche in assenza di ritardi cognitivi o di inadeguata istruzione scolastica

E’ un disturbo di origine costituzionale: è presente dalla nascita, anche se si manifesta con la prima scolarizzazione e si presenta in soggetti privi di lesioni cerebrali clinicamente evidenziabili.

La diagnosi si può effettuare dalla fine del III anno di scuola primaria tramite l’aiuto di specifici test. Ai test diagnostici le prestazioni sono significativamente inferiori ai valori attesi rispetto alla classe frequentata o  l’età.

Gli errori che si osservano nella discalculia possono riguardare:

  • il sistema del numero (errori nel definire la quantità o la grandezza del numero, nel denominare un numero, nell’associare l’etichetta verbale alla quantità, ad esempio dire “cinque” per “sette”,  leggere 319 anziché 316, errori nel riconoscere il valore posizionale delle cifre all’interno del numero);
  • il sistema del calcolo: errori nel recupero di fatti aritmetici  (le operazioni il cui il risultato generalmente non viene calcolato, ma direttamente recuperato dalla memoria: le tabelline, le sottrazioni e addizioni sotto la decina); errori nel mantenimento e nel recupero delle varie  procedure di calcolo; difficoltà visuo-spaziali ad esempio difficoltà nel riconoscimento dei segni di operazione; difficoltà nell’incolonnamento dei numeri;

La  discalculia  raramente si presenta in forma  isolata. E’ frequente, infatti, l’associazione con altri disturbi specifici dell’apprendimento, quali Dislessia, Disortografia o Disgrafia.

Il 2,5% della popolazione scolastica ha difficoltà in matematica. La discalculia ha un’incidenza del 0,5-1%. Perciò il 90% delle segnalazioni scolastiche è costituito da FALSI POSITIVI.

Secondo gli studi più recenti la percentuale elevata dei falsi positivi potrebbe dipendere da un problema di didattica sbagliata che invece di potenziare le competenze matematiche innate, presenti già alla nascita e potentissime in età prescolare, le fa implodere e le disattivano. Ad esempio il contare con le dita (utilissimo per apprendere la corrispondenza biunivoca, l’ordine stabile e la cardinalità) viene sostituito con i regoli che si basano su un sistema geometrico e cromatico allontanano il bambino dalla più semplice rappresentazione di quantità basata su meccanismi analogici favorita dalle dita.

Cause della Discalculia

Gli studi scientifici più recenti hanno individuato due tipi di Discalculia.

Il primo tipo di discalculia è caratterizzato da un’incapacità di comprendere e manipolare le numerosità. Questo tipo di discalculia  è causato da disfunzioni nel “Modulo Numerico” che compromettono la capacità di rappresentare ed elaborare la numerosità (conteggio, confronti di quantità, percezione delle numerosità a colpo d’occhio); tali difficoltà ostacolano l’acquisizione delle abilità matematiche superiori.

Secondo gli studi di Butterworth (1999, 2004, 2005) tutti noi nasciamo con circuiti innati specializzati (“Modulo Numerico”) per l’identificazione di piccole numerosità (discriminazione a colpo d’occhio o subitizing) e quindi per categorizzare il mondo in termini di numerosità.

“Nasciamo con circuiti innati specializzati per l’identificazione di piccole numerosità (modulo numerico), costruiamo poi capacità matematiche più avanzate, apprendendo dalla cultura che ci circonda, ciò che è noto sui numeri e sulla matematica”… “La natura ci fornisce un nucleo di capacità per classificare piccoli insiemi di oggetti in termini della loro numerosità, per concetti più avanzati abbiamo bisogno dell’istruzione, ossia di acquisire strumenti concettuali forniti dalla cultura in  cui viviamo”  (Butterworth ’99)

Fin dalle prime ore di vita il neonato è in grado di discriminare ciò che vede in termini di numerosità (ad esempio la mamma è una, i suoi occhi due). La percezione della quantità a colpo  d’occhio, la (subitizing) precede addirittura la capacità di identificazione dei vari oggetti (vedasi gli studi di Starkley e Cooper). Crescendo, grazie all’istruzione, costruiamo progressivamente le capacità matematiche più avanzate.

Vi sono soggetti che  nascono con un modulo numerico altamente funzionante e sono i soggetti particolarmente dotati a maneggiare i numeri;  alcuni soggetti, invece, hanno modulo numerico che presenta della disfunzioni e molto probabilmente svilupperanno il tipo di discalculia sopra descritto.

Il secondo tipo di discalculia è caratterizzato da difficoltà nell’acquisizione delle procedure e degli algoritmi del calcolo (lettura, scrittura e messa in colonna dei numeri, recupero dei fatti numerici e degli algoritmi del calcolo scritto). La capacità di comprendere e manipolare le numerosità  risulta, invece, intatta.

Ricerca Neuropsicologica

Gli studi di neuropsicologia cognitiva e gli studi che utilizzano tecniche di neuroimmagine (RMN funzionale, PET, TMS, NIRS) hanno evidenziato quali sono le aree cerebrali implicate nell’elaborazione numerica e nel calcolo. Esse si trovano nel lobo parietale e sono: il segmento orizzontale del solco intraparietale bilaterale; il giro angolare sx; l’area postero-superiore del lobulo parietale. Il segmento orizzontale del solco intraparietale bilaterale è fondamentale nella rappresentazione quantitativa dei numeri, vale a dire comparazioni di quantità dei numeri, stima approssimativa dei risultati delle operazioni, esecuzioni delle operazioni soprattutto le sottrazioni (le moltiplicazioni sono basate più sul ricordo delle tabelline che sulla manipolazione di quantità numeriche). Tale regione sembrerebbe essere la sede del “Modulo Numerico”. Disfunzioni di tale area, pertanto, sarebbe responsabile di forme del primo tipo di discalculia  sopra descritto.

Il Giro angolare sx è fondamentale nei compiti aritmetici che richiedono il processamento verbale dei numeri (capacità di lettura, operazioni di moltiplicazione che richiedono il ricordo delle tabelline che sono codificate in forma verbale). Quest’area fa parte dei sistema linguistico. Disfunzioni del giro angolare sx sembrerebbero essere responsabile del II tipo di Discalculia, spesso associata a Dislessia

L’area postero-superiore del lobulo parietale non è specifica per compiti numerici, ma svolge un ruolo fondamentale nei compiti visuo-spaziali (memoria di lavoro visuo-spaziale, movimento degli occhi e dell’attenzione nello spazio, rotazione menale, movimenti della mano per afferrare gli oggetti). Disfunzioni dell’area postero-superiore del lobulo parietale sarebbero responsabili delle forme pure di discalculia del II tipo.

Infine è importate ricordare che un deficit della Memoria di Lavoro può causare una difficoltà nell’abilità  di calcolo (sia per la difficoltà nel mantenere in memoria la domanda e la risposta, sia per i ripetuti errori nelle procedure).

Come si manifesta la discalculia, i Sintomi:

I bambini discalculici presentano frequentemente le seguenti difficoltà:

  • nell’associare ad una certa quantità il numero corrispondente
  • nell’identificare i numeri e nello scriverli, in particolare se sono lunghi con molte cifre
  • nel riconoscere le unità che compongono un numero
  • nell’identificare i rapporti fra le cifre all’interno di un numero
  • nel saper scrivere numeri sotto dettatura
  • nel numerare in senso progressivo ascendente e discendente
  • nello svolgimento delle quattro operazioni matematiche
  • nel cogliere nessi e relazioni matematiche
  • nell’imparare il significato dei segni (più, meno, per e diviso)
  • ad analizzare e riconoscere i dati che permettono la soluzione di un problema
  • nell’apprendere le regole dei calcoli ( ad es.prestito, riporto, incolonnamento)
  • nell’apprendere semplici operazioni come ad esempio le tabelline, i cui risultati vengono ottenuti in modo automatico senza ricorrere a difficili procedure di calcolo
  • nell’organizzazione spazio-temporale e visuo-spaziale
  • nella coordinazione motoria, soprattutto fine
  • nello svolgimento di compiti in sequenza.

Come si diagnostica la discalculia

La diagnosi di discalculia viene effettuata attraverso test standardizzati che variano in base all’età e alla classe frequentata. Tali test valutano le seguenti abilità:

  • apprezzamenti di numerosità
  • giudizi di grandezza tra i numeri
  • enumerazione all’indietrp
  • lettura e scrittura dei numeri
  • immagazzinamento dei fatti aritmetici (le operazioni il cui il risultato generalmente non viene calcolato, ma direttamente recuperato dalla memoria: le tabelline, le sottrazioni e addizioni sotto la decina)
  • transcodifica: passaggio da un sistema di codifica ad un altro (codice  alfabetico scritto, codice alfabetico orale, sistema di notazione arabo, sistema di notazione romano)
  • calcolo scritto: algoritmi, riporti, incolonnamenti

Terapia della Discalculia

Se esiste un deficit del senso del numero e della quantità, il logopedista o lo psicologo specializzato in DSA  imposterà un lavoro di potenziamento e recupero delle abilità numeriche che prevederà:

  • la linea dei numeri (per apprendere i nomi e la corretta sequenza, imparare il conteggio in avanti e indietro).
  • la codifica semantica (vale a dire sul significato del numero, sul concetto di grandezza e quantità: 70 è > di 30, < di 100)
  • la sintassi del numero (vale a dire saper riconoscere il valore posizionale delle cifre all’interno del numero).

Se esiste un deficit a livello del sistema del calcolo, il logopedista o lo psicologo specializzato in DSA imposterà un lavoro di potenziamento e recupero delle abilità di calcolo che prevederà:

  • il calcolo a mente;
  • la costruzione di fatti aritmetici;
  • il calcolo scritto.

Esistono strumenti ed esercizi, ma anche programmi computerizzati che permettono di allenarsi in modo ludico su tali abilità.

Dott.ssa Beatrice Dugandzija
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