Trauma o ADHD: Diagnosi Differenziale dei Sintomi
ADHD o Trauma? Quando un bambino mostra segni di inquietudine, scarsa concentrazione e disturbi del comportamento, la diagnosi ADHD emerge spesso come prima ipotesi.
Tuttavia, la compresenza di sintomi simili non dovrebbe escludere una valutazione più approfondita su possibili traumi infantili subiti.
Esperti di Psicotraumatologia infantile pongono l’accento su come l’esposizione al trauma possa causare reazioni comportamentali che coincidono con quelle tipicamente associate all’ADHD, portando a misinterpretazioni diagnostiche con rischi significativi per il benessere del bambino.
Il trauma, in particolare il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) o il cosiddetto “trauma complesso”, può essere erroneamente interpretato come ADHD, in quanto condivide sintomi apparentemente indistinguibili, inclusa una forma di iperattivazione che si manifesta con iperarousal e reazioni come se il bambino fosse in uno stato di costante allerta.
È quindi di fondamentale importanza che nella valutazione dei sintomi si consideri la storia clinica del bambino, la presenza di eventi traumatici e la comparazione precisa tra i diverse manifestazioni di entrambe le condizioni.
Distinguere un trauma infantile da un disturbo di ADHD non è solo cruciale per il trattamento ottimale del bambino, ma anche per mitigare il rischio di affrontare problematiche di salute mentale future con strumenti inadatti, potenzialmente dannosi, se non identificati correttamente.
Cercherò in questo articolo di definire e delineare le principali differenze cliniche tra le due categorie diagnostiche al fine di fornire a pazienti, familiari e colleghi un breve vademecum.
Di cosa si parla nell’articolo
- Importanza della diagnosi differenziale tra sintomi di trauma e ADHD.
- Le manifestazioni di iperarousal come possibile indicatore di trauma.
- L’iperattività e la distraibilità come sintomi comuni nei disturbi del comportamento.
- Considerazione dello sfondo clinico e storico del bambino nell’analisi diagnostica.
- Necessità di un approccio integrato per evitare diagnosi errate e trattamenti inappropriati.
- Di cosa si parla nell’articolo
- Il Dilemma della Diagnosi: ADHD e Sintomi di Trauma Infantile
- Segni e Sintomi di Diagnosi Differenziale
- L’Iperarousal e la sensibilità elevata nei bambini traumatizzati
- Impatto sull’attenzione e sulla capacità di stare fermi
- Distrazione e Estraniamento dal Contesto Scolastico
- La Percezione Negativa degli Altri e la Difesa preventiva come reazione al Trauma
- Disfunzioni Esecutive: Un Punto di Contatto tra Trauma e ADHD
- La gestione delle emozioni: un confronto tra i due disturbi
- ADHD o Trauma: Identificazione dei Comportamenti Specifici
- Il Rischio Aumentato di PTSD nei Bambini con ADHD
- Conclusione
- FAQ
Il Dilemma della Diagnosi: ADHD e Sintomi di Trauma Infantile
La diagnosi differenziale tra ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) e i sintomi conseguenti a un PTSD o disturbo post-traumatico da stress o altri traumi infantili rappresenta una sfida per i professionisti della salute mentale. Questa attività richiede un’analisi accurata e sensibile al fine di fornire una cura ottimale per i bambini che mostrano comportamenti impulsivi e segni di iperattività legati a esperienze traumatiche anziché ad ADHD.
Per assistere in tale compito, si può far riferimento alla seguente tabella che mette a confronto comportamenti tipici dell’ADHD rispetto a quelli frequentemente osservati nei bambini che hanno subito un trauma:
Comportamenti Associati all’ADHD | Comportamenti Indicativi di Trauma |
---|---|
Eccessiva parlantina | Rivivere mentalmente eventi traumatici |
Interruzione frequente degli altri | Evitamento di situazioni che ricordano il trauma |
Difficoltà a rimanere seduti | Ipervigilanza e reazioni difensive |
Agire senza pensare | Percezione negativa delle intenzioni altrui |
Irrequietezza o agitazione motoria | Sensazione costante di pericolo |
Un aspetto fondamentale da considerare nella diagnosi differenziale è la storia personale del bambino e la cronologia dei sintomi. È essenziale interrogarsi se i sintomi siano comparsi in concomitanza con o successivamente a un evento potenzialmente traumatico, così da orientare l’intervento terapeutico in modo più mirato e consapevole.
Un bambino con esperienze traumatiche può sviluppare una visione negativa delle intenzioni altrui, che si traduce in comportamenti difensivi erroneamente interpretati come impulsività.
Per mia esperienza è necessario che i clinici mantengano un approccio aperto e delicato durante il processo di valutazione, senza precipitare verso una diagnosi basata unicamente sui sintomi, ma esplorando con cura e sensibilità il contesto di vita del bambino.
Segni e Sintomi di Diagnosi Differenziale
L’Iperarousal e la sensibilità elevata nei bambini traumatizzati
L’iperarousal, tipico dei bambini che hanno subito traumi, si manifesta con una marcati reazioni fisiologiche di allerta in risposta a stimoli che vengono percepiti come minacciosi.
Il fenomeno dell’iperarousal si evidenzia con una sensibilità elevata ai segnali di pericolo, a volte fino a percepire una minaccia in situazioni innocue. Gli ormoni dello stress, come il cortisolo, mantengono il corpo in uno stato di costante vigilanza, che può influenzare negativamente la capacità del bambino di concentrarsi e restare calmo in contesti che richiedono attenzione e calma, come l’ambiente scolastico.
Questo stato di continua allerta pericolo può facilmente essere scambiato per i sintomi di iperattività e impulsività, spesso associati all’ADHD.
L’attenzione dei terapeuti si deve quindi concentrare nella distinzione tra i segnali del trauma e quelli più prettamente correlati al disturbo neurocomportamentale sottostante al ADHD.
Impatto sull’attenzione e sulla capacità di stare fermi
Le conseguenze dell’iperarousal non si limitano alla percezione di minacce esterne, ma possono estendersi all’attenzione e alla capacità cognitiva. I bambini affetti da traumi possono mostrare segnali di inattenzione o iperattività perché la loro mente è constantemente divisa tra il rimanere all’erta per possibili pericoli e l’attenzione alle attività quotidiane, proprio come nei casi di sintomi ADHD.
Entrambi gli stati comportano cause ed esigenze terapeutiche diverse, e riconoscere tale differenza è vitale per l’applicazione di interventi clinici efficaci. Il corretto inquadramento di ogni singolo caso è quindi essenziale per garantire ai bambini il sostegno e il trattamento di cui hanno bisogno per far fronte e superare le proprie difficoltà personali.
Distrazione e Estraniamento dal Contesto Scolastico
La complessità di distinguere tra rievocazione traumatica e sintomi inattentivi legati all’ADHD si accentua nel contesto educativo. Docenti e professionisti devono essere consapevoli che i bambini affetti da trauma infantile, spesso possono apparire assenti e distratti, soprattutto a causa di un fenomeno noto come rievocazione: un continuo ripercorrere nella mente di esperienze traumatiche passate.
Gli episodi di rievocazione traumatica sottraggono l’attenzione al presente, cogliendo il bambino impreparato e vulnerabile ai pensieri intrusivi. Spesso, tali momenti possono essere scambiati per sintomi ADHD, specialmente per la loro somiglianza con il tipo inattentivo del disturbo, che presenta caratteristiche come la difficoltà nel mantenere l’attenzione o la facile distraibilità.
Di seguito, una tabella che confronta le manifestazioni tipiche della rievocazione traumatica con quelle legate ai sintomi inattentivi dell’ADHD:
Rievocazione Traumatica | Sintomi Inattentivi dell’ADHD |
---|---|
Pensieri intrusivi che assorbono l’attenzione | Difficoltà di concentrazione su compiti specifici |
Distrazione dovuta a immagini mentali improvvise | Distrattività in situazioni che richiedono ascolto prolungato |
Estraniamento dal contesto visibile nei momenti di rievocazione del trauma | Sbalzi d’attenzione tra più stimoli ambientali |
Disconnessione emotiva durante la fase di rievocazione | Gestione faticosa di compiti che richiedono uno sforzo sostenuto |
È fondamentale che il personnel educativo sia formato per riconoscere i segni di trauma infantile e non limiti la sua interpretazione a sintomi di inattenzione correlabili soltanto all’ADHD o peggio li attribuisca a aspetti caratteriali.
L’approccio corretto prevede una valutazione accurata che tenga conto dell’intera storia del bambino, delle sue reazioni in classe e della frequenza con cui emerge la distraibilità.
Bisogna prestare attenzione a non etichettare ogni comportamento inattentivo come ADHD, ignorando la possibile origine traumatica che richiede un intervento mirato e sensibile.
Riconoscere il bisogno di un bambino di elaborare traumatici eventi passati può influenzare notevolmente il suo percorso educativo e di sviluppo, offrendo gli strumenti più adatti per un impegno scolastico positivo e costruttivo.
La Percezione Negativa degli Altri e la Difesa preventiva come reazione al Trauma
Nella valutazione di bambini con sintomi comportamentali, risulta essenziale considerare il ruolo del trauma infantile e come questo possa influenzare la percezione negativa degli altri e generare impulsi difensivi. Spesso, tali manifestazioni sono erroneamente attribuite ai sintomi ADHD, o confuse con un comportamento oppositivo tipico di questo disturbo.
I bambini che hanno vissuto esperienze negative possono interpretare le azioni di chi li circonda come minacce, avvalendosi di meccanismi di difesa come risposta ai propri vissuti dolorosi.
Tale aspetto è di particolare importanza in quanto può scatenare impulsi difensivi spesso misconosciuti per comportamenti impulsivi.
È cruciale per i professori, insegnanti e educatori sapere differenziare tra un naturale comportamento impulsivo, associabile all’ADHD, e una reazione post traumatica, che nasce da una consolidata percezione negativa degli altri.
Disfunzioni Esecutive: Un Punto di Contatto tra Trauma e ADHD
Le disfunzioni esecutive rappresentano una sfida comune per i bambini che soffrono sia di trauma che di ADHD.
La sovrapposizione di sintomi come difficoltà nella concentrazione, nella pianificazione e nella gestione delle emozioni, spesso sfumano i confini diagnostici, portando a dubbi e incertezze cliniche.
I bambini con disfunzioni esecutive sperimentano una serie di ostacoli che influenzano negativamente la loro capacità di impostare e seguire piani o sequenze di azioni.
- Quelli con ADHD possono mostrare una impulsività nel passare da un’attività all’altra, una sorta di ricerca incessante di nuovi stimoli che compensino la loro mancanza di concentrazione.
- Al contrario, i bambini con un background traumatico possono avere difficoltà nell’organizzare i compiti a causa di pensieri intrusivi e allarmi emotivi che riportano alla mente il trauma vissuto, ostacolando la capacità di pianificare e completare le attività.
La gestione delle emozioni: un confronto tra i due disturbi
Gestire le emozioni in maniera adeguata è un’altra facoltà compromessa sia nei bambini con trauma che in quelli con ADHD. Tuttavia, il modo in cui si manifesta questa difficoltà può differire sostanzialmente.
- I bambini con ADHD possono avere un’espressione emotiva più labile e tendono a passare da uno stato d’animo all’altro rapidamente, in risposta a stimoli esterni.
- Invece, quelli che sono stati esposti a traumi possono manifestare reazioni emotive più connesse a scatti di rabbia o di angoscia, provocati dal riemergere di ricordi traumatici.
Includere la valutazione delle disfunzioni esecutive nel processo diagnostico permette di acquisire una visione globale sulle complessità comportamentali e cognitive dei bambini, essenziale per definire interventi mirati e individualizzati che rispondano realmente ai bisogni del piccolo paziente.
ADHD o Trauma: Identificazione dei Comportamenti Specifici
La complessità nel distinguere tra comportamenti ADHD e i sintomi traumatici mette in evidenza l’importanza di una valutazione comportamentale puntuale.
Una diagnosi accurata necessita dell’esame dei sintomi specifici del bambino, comprensivi sia delle sue azioni che dei contesti in cui queste si manifestano.
- Analizzare la frequenza e il contesto delle interruzioni, della verbosità incontrollata o del correre in contesti inopportuni può orientare verso un disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
- D’altra parte, l’evitamento di situazioni specifiche o la rievocazione di eventi dolorosi sono indicatori più consistenti di una risposta legata al trauma piuttosto che all’ADHD.
Per raffinare ulteriormente la diagnosi, è utile considerare possibili comportamenti sviluppati dai bambini come meccanismi di autoprotezione in seguito a esperienze traumatiche. Questi includono la creazione di percorsi alternativi per evitare luoghi o situazioni che ricordano il trauma, oppure lo sviluppo di risposte iperattive in presenza di potenziali minacce.
Indicazioni ADHD | Indicazioni Traumatiche |
---|---|
Eccessiva parlantina e interruzione | Rievocazione di eventi traumatici durante le attività quotidiane |
Mancanza di controllo nell’agire | Evitamento deliberato di situazioni che evochino il ricordo del trauma |
Difficoltà a rimanere seduti senza motivo apparente | Comportamenti di iperalerta non giustificati dal contesto |
Questa categoria di comportamenti suggerisce un approccio diagnostico integrato, in cui l’analisi comportamentale si intreccia con una profonda comprensione del contesto emotivo e psicologico del bambino. Inoltre, è imprescindibile considerare la dinamica dei sintomi nel tempo, discernendo se l’apparizione degli stessi sia precedente, concomitante o successiva agli eventuali eventi traumatici vissuti.
Il comportamento di un bambino risente delle sue esperienze. Un’eccessiva agitazione può nascondere una richiesta di aiuto non ancora espressa verbalmente.
Identificare con esattezza se la matrice dei disturbi comportamentali di un bambino sia ascrivibile a un trauma o all’ADHD è un compito delicato che prevede un’attenta valutazione della storia personale e del profilo psicologico, nonché una conoscenza specifica dei distinti sintomi che caratterizzano queste due condizioni diverse, eppure sovente confondibili.
Nella mia esperienza è fondamentale l’interazione e la collaborazione con la famiglia e tutte le figure maggiormente coinvolte nell’educazione del bambino, dall’insegnante della scuola, all’educatore dell’oratorio o del dopo scuola fino alla tata.
Il Rischio Aumentato di PTSD nei Bambini con ADHD
La comorbidità tra ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) e PTSD (disturbo post-traumatico da stress) rappresenta un’area di interesse crescente nel campo della neuropsichiatria infantile.
Esistono evidenze emergenti, soprattutto provenienti da studi di neuroimaging, riguardo un incremento del rischio aumentato di sviluppare PTSD tra i bambini affetti da ADHD.
Studi sull’associazione tra ADHD e PTSD
Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) e il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) sono risultati associati in modo bidirezionale, suggerendo una complessa interazione tra queste due condizioni.
Ricerche recenti sottolineano che i bambini con ADHD sono soggetti a un rischio di quasi 3 volte superiore di sviluppare PTSD a seguito di un’esperienza traumatica, in confronto ai bambini che non presentano sintomi da ADHD. Al contrario il rischio relativo di sviluppare ADHD nei soggetti con PTSD è risultato pari a 1,7 [Spencer AE, et Al. J Clin Psychiatry. 2016]
Un altro studio ha rilevato che una percentuale maggiore di partecipanti con PTSD soddisfaceva anche i criteri per l’ADHD rispetto ai partecipanti con Disturbo di Panico (Adler, L., et Al, Journal of Attention Disorders, 2004).
I deficit nell’autoregolazione emotiva e attenzionale tipici dell’ADHD possono rendere i bambini che ne sono affetti particolarmente vulnerabili agli effetti dello stress post-traumatico.
Uno studio longitudinale sembra aver confermato questo rilievo anche tra gli adulti. Questo studio condotto tra i soldati dell’esercito americano ha dimostrato che l’ADHD diagnosticato prima del loro dispiegamento in missione è associato a un rischio maggiore di sviluppare PTSD post-missione [Howlett JR, et Al. Journal of Traumatic Stress, 2018].
Questi studi suggeriscono quindi che l’ADHD possa essere un fattore di vulnerabilità per lo sviluppo del PTSD ovviamente in soggetti esposti a traumi.
Deficit Cognitivi ed Esecutivi
In termini di capacità cognitive è stato riscontrato che la presenza di un PTSD, quando considerato come unica diagnosi, ha un impatto maggiore sul paziente rispetto al solo ADHD. Tuttavia, se combinato, l’ADHD aggrava gli effetti del PTSD, determinando un peggioramento del funzionamento in più ambiti rispetto ai soggetti che presentano solo ADHD o PTSD.
Inoltre, la ricerca ha indicato che le disfunzioni esecutive giocano un ruolo sia nell’ADHD che nel PTSD, riflettendo potenzialmente alterazioni simili nei meccanismi di controllo cognitivo, che portano a problemi di distrazione e inibizione emotiva [Martinez et al., Frontiers in Psychology, 2016].
Analisi Genetiche
Anche le analisi genetiche e i confronti tra fratelli hanno suggerito una relazione causale tra ADHD e PTSD.
È stato riscontrato che la responsabilità genetica dell’ADHD è causalmente legata a un aumento del rischio di PTSD, ma non sono state trovate associazioni coerenti tra la responsabilità genetica del PTSD e il rischio di ADHD [Antshel, K., at Al. The Journal of clinical psychiatry, 2013].
Neuroimaging ADHD e PTSD
La ricerca attraverso tecniche di Neuroimaging sulle anomalie neuroanatomiche comuni tra il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) e il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) ha rilevato la presenza di diverse aree di alterazione della struttura cerebrale che si sovrappongono suggerendo meccanismi neurali comuni sottostanti ad entrambi i disturbi.
Uno studio (Lei et al., Sci Rep, 2015) esplora le anomalie microstrutturali nel cervello di bambini affetti da PTSD (Disturbo da Stress Post-Traumatico) e identifica che queste anomalie si trovano in regioni cerebrali che sono importanti anche per chi soffre di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività). Le aree interessate fanno parte di due reti neurali specifiche: la rete default-mode e la rete di salienza.
Rete Default-Mode
La rete default-mode (DMN) è un insieme di aree cerebrali che diventano particolarmente attive quando la mente è a riposo e non impegnata in compiti esterni. È coinvolta in processi mentali interni come il ricordo, il pensiero sul futuro, la riflessione su sé stessi e il divagare con la mente. Anomalie nella DMN sono state associate a vari disturbi psichiatrici e neurologici, compreso il PTSD e l’ADHD, suggerendo che queste condizioni potrebbero essere influenzate da come elaboriamo e ci distacchiamo dai pensieri interni.
Rete di Salienza
La rete di salienza (SN) è un’altra rete cerebrale cruciale che svolge un ruolo fondamentale nel rilevare e rispondere a stimoli importanti, sia interni che esterni. È coinvolta nell’assegnare “salienza”, o importanza, a diversi stimoli e nel regolare la commutazione tra la DMN e la rete di controllo esecutivo, che è attiva quando siamo impegnati in compiti che richiedono attenzione e concentrazione. Anomalie nella SN possono portare a difficoltà nel filtrare le informazioni irrilevanti e nel gestire le risposte emotive, caratteristiche comuni sia nel PTSD che nell’ADHD.
Lo studio di Lei et al., pubblicato su “Scientific Reports” nel 2015, suggerisce che il PTSD nei bambini potrebbe essere associato a cambiamenti nella struttura del cervello che influenzano come le informazioni vengono elaborate e gestite in queste reti. Questo potrebbe anche spiegare alcune sovrapposizioni nei sintomi comportamentali e cognitivi osservati nel PTSD e nell’ADHD, sottolineando l’importanza dell’equilibrio nella connettività tra queste reti per una funzione cerebrale sana.
In sintesi, questi riferimenti suggeriscono che esistono effettivamente anomalie neuroanatomiche comuni tra ADHD e PTSD. Queste anomalie includono alterazioni strutturali e funzionali del cervello, relazioni reciproche tra specifiche regioni cerebrali, compromissioni cognitive condivise e un rischio bidirezionale tra i due disturbi.
La necessità di uno screening incrociato
L’identificazione precoce del PTSD nei bambini con ADHD può essere un passaggio cruciale per prevenire l’escalation di sintomi e per implementare trattamenti mirati.
Da questa considerazione emerge la necessità di un screening per PTSD sistematico in questa popolazione ad alto rischio. Allo stesso modo, nei bambini diagnosticati con PTSD si raccomanda una valutazione attenta dei sintomi di ADHD al fine di offrire un sostegno completo.
Il tenere congiunte le pratiche di screening e di valutazione per ADHD e PTSD è dunque una strada obbligata per una miglior qualità di vita di questi bambini e un loro più efficace inserimento tanto nel contesto scolastico quanto nelle relazioni interpersonali.
Conclusione
Alla luce della complessità intrinseca della distinzione fra sintomi attribuibili a ADHD e quelli derivanti da esperienze di trauma, emerge la preponderante necessità di un approccio diagnostico che contempli tutte le dimensioni del benessere del bambino, inclusa la sua storia personale e l’impatto psicosociale del suo contesto di vita.
Riconoscere la presenza di un trauma non solo evita l’applicazione di terapie inappropriate per l’ADHD, eventualmente inefficaci o persino controproducenti, ma fornisce anche un essenziale supporto al contesto genitoriale e al corretto inquadramento delle difficoltà in ambito educativo.
È quindi cruciale per tutti noi clinici adoperarsi per una valutazione inclusiva, coscienti che ogni sintomo possa essere l’espressione di un disagio più profondo e complesso.
In questo modo sono convinta che si possa prevenire la stigmatizzazione dei bambini nei contesti scolastici ed educativi, promuovendo un’atmosfera di comprensione e accettazione che è fondamento dell’assistenza psicologica di qualità che ogni bambino merita.
FAQ
Quali sono i sintomi comuni tra trauma infantile e ADHD?
I sintomi comuni tra il trauma infantile e l’ADHD includono l’inquietudine, la distrazione e comportamenti impulsivi o distruttivi.
In che modo il PTSD può essere confuso con l’ADHD?
Il PTSD può essere confuso con l’ADHD perché presenta sintomi di iperattività e impulsività, come difficoltà nel concentrarsi e risposte eccessive a stimoli percepiti come pericolosi.
Come l’iperarousal influisce sui bambini con esperienze traumatiche?
L’iperarousal nei bambini rende loro altamente sensibili ai segnali di pericolo, ciò può causare difficoltà nel rimanere seduti tranquilli o concentrarsi, sintomi che possono essere scambiati per l’ADHD.
Cosa comporta la rievocazione mentale di traumatiche nell’apprendimento scolastico?
La rievocazione mentale di eventi traumatici può distogliere l’attenzione e interferire con l’apprendimento e l’engagement scolastico, portando a quello che può sembrare come sintomi di ADHD inattentivo.
Qual è la relazione tra percezione negativa degli altri e comportamenti impulsivi nei bambini che hanno vissuto traumi?
I bambini con esperienze traumatiche possono sviluppare una percezione negativa degli altri, vedendoli come ostili, il che può tradursi in comportamenti che sembrano impulsivi o oppoditivi, ma che in realtà sono risposte difensive a minacce percepite.
Che rapporto c’è tra disfunzioni esecutive e diagnosi di Trauma o ADHD?
Le disfunzioni esecutive, come la difficoltà di concentrazione e nella gestione delle emozioni, sono sintomi che possono essere presenti sia in bambini che hanno vissuto traumi sia in quelli con ADHD, rendendo complessa la diagnosi.
Come può essere effettuata un’accurata diagnosi differenziale fra un comportamento riconducibile a Trauma e uno a ADHD?
È fondamentale identificare comportamenti specifici, come l’interruzione frequente tipica dell’ADHD, rispetto al rivivere eventi traumatici e all’evitamento di situazioni somiglianti al trauma, che sono più indicativi del PTSD.
Qual è il rischio di sviluppare PTSD nei bambini con ADHD e come si gestisce?
I bambini con ADHD hanno quattro volte più probabilità di sviluppare PTSD. È essenziale offrire maggiore supporto post-traumatico a questi bambini e considerare uno screening per il PTSD.
Perché è importante evitare una diagnosi errata di ADHD in presenza di trauma?
Una diagnosi errata può portare a interventi che non affrontano le cause dei problemi comportamentali, impedendo miglioramenti significativi e potenzialmente peggiorando la situazione del bambino.
Bibliografia
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- Adler LA, Kunz M, Chua HC, Rotrosen J, Resnick SG. Attention-deficit/hyperactivity disorder in adult patients with posttraumatic stress disorder (PTSD): is ADHD a vulnerability factor? J Atten Disord. 2004 Aug;8(1):11-6. doi: 10.1177/108705470400800102. PMID: 15669598.
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