Buonasera,
sono mamma di un bambino che a fine agosto compirà 5 anni. Da circa un anno e mezzo mio figlio ha paura di fare la cacca. La tiene finché non ne può più.
A marzo 2020 si è spannolinato praticamente da solo, da un giorno all’altro ci ha detto che non voleva più il pannolino e ha imparato da solo. C’era stato un episodio in cui le feci erano dure e ha provato dolore e spavento e da lì sono iniziati i problemi. L’altra sera piangeva e diceva che a lui NON PIACE FARLA.
Premetto che Edoardo è un bambino molto seguito. Le maestre dell’asilo sono molto felici di lui perché è un bambino molto educato, rispettoso e bravo. Ha i suoi amichetti e ci fanno sempre i complimenti perché siamo genitori molto presenti. Non lo picchiamo mai e cerchiamo di attuare una disciplina dolce. Tra i due genitori io sono quella che si impone di più con lui. Sono un pochino più “rigida” per l’educazione ma comunque molto permissiva. Il papà invece è molto più molle.
Se io cerco di rendere mio figlio indipendente, lui lo tiene più sotto una campana di vetro. È un bambino che vive praticamente sempre all’aria aperta. Non gli interessa il cellulare e gli piace andare a fare gite in montagna con me e i nostri cani. Lo vedo e anche le maestre come un bambino felice. Ma il nostro rapporto non è sempre stato così.
Io vengo da una famiglia PARTICOLARE. Una madre autoritaria che non mi ha fatto passare una vita facile. Sono cresciuta praticamente sola e mi sono sempre sentita inadatta. Questo rapporto mi ha creato molti problemi nella vita. Una madre autoritaria e anaffettiva. E io con Edoardo stavo facendo la stessa cosa. Lui voleva solo il papà e non me perché ero la fotocopia di mia madre. Finché ho capito i miei sbagli e ho ricominciato da capo il nostro rapporto. Quando rientravo la sera nemmeno mi calcolava. Adesso stravede per me. Siamo sempre insieme.
Mio padre si è suicidato 2 anni fa in pieno Covid e questo mi ha fatto cambiare completamente come persona. Sono cambiate le mie priorità. Ero molto legata a lui. Edoardo credo fosse troppo piccolo per capire e non era particolarmente legato a lui. Perciò non credo che questa abbia “contribuito” a questa cosa.
Io e mio marito fino a poco tempo fa abbiamo discusso anche animatamente sull’educazione di nostro figlio. E credo che forse questo non sia stato giusto per lui. Io sono molto più alla buona, mentre lui spesso fissato su alcune cose. Come dicevo prima: lo tiene sotto una campana di vetro. Spesso non lo lascia “provare” ma tenta sempre di proteggerlo da qualsiasi cosa. Io sono nata in montagna, molto più spiccia. Infatti Edoardo preferisce me in questo perché io gli insegno a “vivere”. Piuttosto che si faccia male (nei limiti ovviamente) ma che sperimenti. Il papà no. Va da solo dal panettiere a comprare il pane (io sto fuori) oppure al bar a pagare. Io gli insegno i pericoli, il papà lo protegge. Ultimamente io e mio marito siamo più in sintonia, anche perché Edoardo è più grande e comunica di più.
È un bambino molto intelligente, bilingue. Impara subito. Sa quasi leggere e scrive già da solo. Non parla perfettamente, alcune letterine le pronuncia non benissimo ma a settembre andrà dalla logopedista in previsione della scuola. Quando è con me gioca da solo e cerco di farlo “annoiare” a volte per stimolarlo con la fantasia. Fa cose che sembra un piccolo ingegnere. Mentre quando c’è il papà è un continuo chiamarlo. Come se fosse il suo servo. “Papà giochi, papà mi porti. Papà mi fai”. Con me invece è molto indipendente. Purtroppo io lavoro spesso il pomeriggio e sta molto con il papà o con il nonno paterno (anche lui iper protettivo).
Se non avessimo il problema cacca, le direi che è un bambino perfetto. Ma il problema c’è ed è ora di affrontarlo.
Spero mi risponda e che ci possiamo confrontare. La ringrazio
Cara Sig.ra Maela,
sicuramente il vostro bambino si è un po’ spaventato per il dolore provato durante l’episodio in cui le feci erano particolarmente dure. La prima cosa da fare, ma sicuramente l’avrete già fatta, è chiedere al pediatra se si può, almeno per certo periodo, tramite la dieta o sostanze naturali rendere le fece più molli, per far si che Edoardo faccia meno fatica ad andare in bagno.
Compiuto questo primo passo, la cosa in assoluto più importante sarà far “sentire” a vostro figlio che comprendete la sua paura e che lo aiuterete piano piano a superarla. Cercate di essere rassicuranti, non tanto con le parole, ma con l’atteggiamento, senza arrabbiarsi o perdere la pazienza. Se non lo farete, lui si sentirà molto solo nell’affrontare questo ostacolo e angosciato, perché oltre la sua paura, dovrà anche gestire la paura di avere due genitori arrabbiati o innervositi, o addirittura spaventati.
Nella sua vita mi sembra di aver capito ha dovuto affrontare tanti ostacoli da sola; quindi, sono sicura che comprende benissimo come ci si possa sentire quando gli adulti assumono un atteggiamento distanziante o addirittura giudicante e di rimprovero di fronte alle prorpie difficoltà.
Forse l’atteggiamento troppo rigido e distanziate da lei adottato durante i primi anni di vita di Edoardo hanno contribuito almeno in parte a far si che suo marito assumesse un ruolo a volte troppo permissivo. Penso che davvero vi potrebbe essere molto d’aiuto per entrambi effettuare un breve percorso di sostegno alla genitorialità, per trovare un buon equilibrio tra i vostri due modi di affrontare il ruolo di genitore. Se le posso essere d’aiuto nella ricerca di un percorso di questo tipo nella vostra città, mi contatti tramite mail.
Mi farebbe piacere avere in un prossimo futuro vostre notizie.
Beatrice Dugandzija