Buongiorno Dottoressa Dugangia
mi è stato segnalato il suo sito come molto chiaro. Complimenti perchè lo trovo molto ben fatto.
Le scrivo perchè tra pochi giorni iniziano le scuole qui a Milano e ho già l’ansia a pensare a cosa mi farà passare mio figlio a cui non è mai piaciuto andare all’asilo e questa settimana deve iniziare la materna. La cosa mi preoccupa perchè ha sempre pianto supplicandomi di non lasciarlo all’asilo, non oso pensare cosa sarà adesso… Sono combattura e un po’ confusa tra l’essere la mamma forte che si impone e assecondarlo. Ma a scuola ci deve andare!
Spero abbia qualche consiglio da darmi e cosa posso fare per non farlo piangere?
Grazie in anticipo della sua risposta.
Mamma di Riccardo
Gent.le Mamma di Riccardoo,
separarsi dal proprio bambino o dalla propria mamma può essere molto difficile. Le manifestastioni di disagio espresse dai propri figli sono proporzionali alle difficoltà che i genitori, in particolare la mamma, hanno a rimanere tranquilli e non preoccupati e a trasmettere “sicurezza”.
Per alcuni avviene facilmente, in modo naturale, perché, a loro volta, hanno avuto una madre che ha fatto altrettanto (si parla di stile di “Attaccamento sicuro”); per altri è fonte di disagio, a volte molto profondo (stile di “Attaccamento insicuro”).
Tuttavia è possibile, facendo un lavoro su di sè, aiutare nostro figlio ad acquisire una sicurezza tale per cui, fin dalle prime separazioni (in genere esse avvengono con l’inserimento all’asilo nido e alla scuola d’infanzia) riesca a mantenersi sufficientemente tranquillo per iniziare ad esplorare il mondo.
L’essere un po’ in “crisi” nella fase di inserimento al nido e alla scuola materna è fisiologico, ma in breve tempo un bambino dovrebbe essere in grado di apprezzare la propria autonomia, la possibilità di conoscere dei nuovi compagni di gioco, altri adulti di riferimento, gli insegnanti e gli istruttori, riuscendo a sentirsi al sicuro e sentendo la propria mamma “vicina”, anche se non lo è fisicamente.
Se ciò non avviene, vale davvero la pena contattare degli specialisti per una consulenza. E’ molto importate, infatti, per lo sviluppo psico-affettivo dei nostri bambini, che essi si sentano liberi da paure e insicurezze e provino piacere ed entusiasmo nel diventare grandi e acquisire nuove autonomie con il sostegno, l’approvazione e la vicinanza della propria mamma e del proprio papà.
Chieda al suo pediatra di base il nominativo di uno psicoterapeuta dell’età evolutiva, o in alternativa mi contatti per ulteriori informazioni.
Cordiali saluti
Beatrice Dugandzija